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Data di pubblicazione: 04/06/2025

Forza Italia strumentalizza un suicidio. Questo sì, è cordardia

Torniamo un attimo sul giovane leader di Forza Italia, Simone Leoni. Speravamo di non doverne più scrivere ma in questi giorni di visibilità riflessa

Torniamo un attimo sul giovane leader di Forza Italia, Simone Leoni.
Speravamo di non doverne più scrivere ma in questi giorni di visibilità riflessa, dovuta al fatto di aver dato del “codardo” a un incursore che ha rischiato la vita per l’Italia, ha buttato lì tra una domanda el’altra delle frasi sibilline sul suicidio di un giovane di Forza Italia, Luca Palmegiani, un giovane di 25 anni, già coordinatore dei giovani forzisti, che è finito tragicamente suicida lanciandosi dal balcone di un hotel a Roccaraso, mentre si stava tenendo una convention del partito. Era gennaio scorso, quindi parliamo di una tragedia recente.


Il ministro degli Esteri Tajani, giustamente, annullo’ la kermesse. Evidentemente non si poteva continuare a fare comizi con un giovane ragazzo morto in albergo.


Adesso, dopo l’accusa nemmeno tanto velata al Generale Vannacci di essere un istigatore di suicidi, il giovane Leoni, in un’intervista cita proprio il suicidio del suo amico e giovane collega di partito, Luca Palmegiani.

Palmegiani, per stare alla cronaca di questa immensa tragedia, non risulta che abbia mai voluto fare annuncio di essere gay. Magari lo era, non lo sappiamo e non deve interessarci.

Nei post di addio Luca Palmegiani scrisse di un “male di vivere” generico e non meglio identificabile. Un male di vivere come quello che porta via tante persone, senza alcuna inferenza con l’orientamento sessuale. Un male che è definito del “secolo” per la sua diffusione planetaria.

Non comprendo allora perché un giovane dirigente come Leoni possa assumersi la responsabilità e il diritto di fare sibilllinamente un “coming out” in luogo dell’interessato, Luca Palmegiani. Tanto più in un momento in cui non può difendersi.

Facendo un frullato indigesto di temi quali l’omofobia e il disagio giovanile, il giovane Leoni dà in pasto all’opinione pubblica l’orientamento sessuale di un ragazzo morto per demoni che solo lui conosceva. Lo trovo vile, questo sì molto codardo.

Dopo il “codardo” a un servitore della nazione, suona molto più codardo dare indirettamente del gay all’amico suicida.
Che qualora lo fosse, e non sono affar nostri, non aveva voluto evidentemente farlo sapere al mondo.

Ricordiamoci che Leoni è si un 25enne, ma alle sue parole è seguita la standing ovation di un partito intero, senza prese di distanze di alcun dirigente.
Insomma una porcheria inenarrabile.
Leoni avrebbe potuto dedicare la sua nomina di leader nazionale a Luca, ed evitare accostamenti blasfemi.
Avrebbe guadagnato meno click ma più dignità.

 

Riccardo Corsetto

Coordinatore Noi con Vannacci - Roma